mercoledì 13 maggio 2009

The Boxer Rebellion - Union


Quando si dice che la pazienza paga sempre.
Più di un anno e mezzo fa, mi capitò di ascoltare una traccia demo, di un gruppo chiamato The Boxer Rebellion.
Un gruppo nato a Londra e formato da due inglesi, il batterista Piers Hewitt e il bassista Adam Harrison, un americano trapiantato in Inghilterra, il cantante Nathan Nicholson, e un australiano, il chitarrista Todd Howe.
La traccia si chiamava Evacuate, ed era molto buona. Anzi, ottima.
E da quel momento cominciò l'attesa, per un nuovo album, dopo l'esordio di Exits del 2005.
Un’attesa durata parecchio, a causa dell’abbandono della band della loro precedente etichetta discografica, la Mercury, e dei seri problemi di salute che colpirono il leader della band, Nathan Nicholson, durante il loro tour in supporto ai The Killers, nel 2005.
Finalmente, verso la fine dello scorso anno, annunciarono il rilascio, solo via I-tunes, del loro nuovo album, Union. Solo via I-tunes perchè erano senza un etichetta discografica e quindi solo grazie ad un contratto speciale con la Apple, sono riusciti a distribuire il loro album ondine, che comunque ha scalato le classifiche di vendita americane e inglesi di I-tunes.
Ora, anche grazie ad una release fisica su cd, i The Boxer Rebellion hanno ricevuto la giusta attenzione ed il giusto credito per un cd che tutto sommato è decisamente buono.
Trascinato dal singolo Evacuate, che si basa su un riff infuocato e una batteria insistente, ma anche da altre ottime tracce, come la iniziale Flashing Red Light Means Go, Union è un album che cerca di continuare il buono, ed ambizioso, lavoro già riscontrato nel precedente Exits.
Il primo paragone che mi viene in mente per la loro musica, sono gli Interpol. Sia per le liriche di Nathan Nicholson, che per gli incroci di chitarra tra lo stesso Nicholson e Todd Howe. Ma forse qui c'è più "anima", più respiro, come è chiaro in tracce come Soviets e The Gospel Of Goro Adachi, dove ricordano piuttosto gli Editors o, come ricercatezza di suoni elettronici, addirittura i Radiohead.
Dimostrano di avere una buona varietà di idee, come ad esempio in Spitting Fire, che sembra uscita dal primo album dei Coldplay, come immediatezza e riff di chitarre, o, come nella conclusiva Silent Movie, rallentano e riflettono, la voce di Nicholson si fa più dolce e la band sembra salutare e dire arrivederci all'ascoltatore.
Non sarà un capolavoro, ma è decisamente un buon album.
Non li proietterà tra le stelle della musica indie, ma di certo si sono fatti un nome con questo Union, che sembra essere perfettamente adatto per il letargico inizio di questa primavera.

Tracklist:
1. Flashing Red Light Means Go
2. Move On
3. Evacuate
4. Soviets
5. Spitting Fire
6. Misplaced
7. The Gospel Of Goro Adachi
8. These Walls Are Thin
9. Forces
10. Semi Automatic
11. Silent Movie

Francesco Ruggeri

http://www2.troublezine.it/reviews/10858/the-boxer-rebellion-union

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