Ogni volta che vedo dal vivo i Black Rebel Motorcycle Club ho la sensazione di assistere alla performance della band più cazzuta e “cool” esistente sulla faccia della terra.
Questa impressione l’ho avuta anche in occasione della loro ultima apparizione in territorio Italiano, il 7 maggio scorso in quel dei Magazzini Generali a Milano.
Il classico traffico mi fa perdere la band di supporto, i Newyorchesi Zaza, ma quando arrivo il locale è praticamente vuoto.
Nell’arco di mezz’ora però i Magazzini si riempiono all’inverosimile, rasentando il sold out.
Peter Hayes, Robert Turner e il nuovo acquisto Leah Shapiro salgono sul palco e senza tanti fronzoli, come di consueto, attaccano subito con la potentissima e velenosa War Machine, pezzo tratto dal loro ultimo sforzo in studio: Beat The Devil’s Tattoo.
Senza un attimo di pausa si passa ad un secondo pezzo tratto dall’ultimo album: Mama Taught Me Better, che vede destreggiarsi in maniera pregevole Leah Shapiro alla batteria, cosa che stupisce il sottoscritto e tanti altri presenti ai Magazzini.
Ma al terzo brano arriva una sorpresa, una di quelle che non ti aspetteresti mai: Red Eyes And Tears, tratta dal loro album d’esordio omonimo, ed eseguita in maniera impeccabile.
Il primo singolo Beat The Devil’s Tattoo e Bad Blood chiudono una prima parte di concerto dedicata ai brani tratti dal nuovo album che , come spesso accade, rispetto all’album prendono tutta un’altra dimensione quando vengono suonati dal vivo.
L’immancabile Ain’t No Easy Way fa cantare tutti i presenti, con Peter Hayes in forma vocale davvero smagliante.
La complicata dinamica tra i due leader e cantanti del gruppo trova sul palco una sua equilibratura perfetta, nella quale Robert è lo showoff, lo spaccone, mentre Peter è il quieto e l’imbronciato. La differenza di carattere è marcatissima, ma la loro combinazione li rende una coppia che sul palco si amalgama alla perfezione.
Non c’è tempo di rilassarsi, o di tirare il fiato, i BRMC sparano un pezzo dopo l’altro, tra cui la coppia Berlin e Weapon Of Choice, tratti dal poco fortunato Baby 81.
Un classico momento lento, presente in tutti i live dei BRMC, vede Robert al piano, mentre suona un tristissimo b-side tratto da una poesia di Edgar Allan Poe, Annabel Lee.
Mentre il pubblico si asciuga le lacrime ecco arrivare una delle canzoni più attese: Whatever Happened To My Rock’n’Roll che mette a serio rischio l’integrità del locale.
Leah Shapiro e Peter Hayes si congedano, lasciando solo Robert Turner sul palco mentre imbraccia una chitarra acustica per un altro b-side fantastico: Mercy, tratto dalle Howl Sessions.
Ma da qui in poi è una discesa verso l’inferno con Conscience Killer, una spaventosa versione di Six Barrel Shotgun e una bruciante Spread Your Love.
Il concerto sembra finito, ma i BRMC trovano il tempo per un secondo encore, ricevendo uno scroscio infinito di applausi.
La cattivissima linea di basso di Stop, forse la loro canzone più famosa, da l’inizio ad un secondo encore incredibilmente intenso ed emozionante. C’è il tempo per uno dei pezzi meglio riusciti di Beat The Devil’s Tattoo, Shadow’s Keeper, che dal vivo è vibrante e sinistra come poche altre canzoni dei BRMC.
Peter Hayes annuncia che avrebbero voluto suonare ancora, ma che il locale si deve trasformare in una discoteca e che quindi devono smettere.
E’ un peccato doverli interrompere, dover fermare un live ben riuscito come questo, una band che sembra aver trovato la propria strada dopo aver seguito un percorso a dir poco tortuoso.
Come ultimo sussulto per il pubblico in adorazione, tirano fuori dal cappello Open Invitation, ghost track in Howl.
Le ultime note escono dall’amplificatore della chitarra in feedback e Robert rivolge al pubblico un sentitissimo ringraziamento. Dio vi benedica, dice.
No, Robert, Dio benedica voi.
Setlist:
- War Machine
- Mama Taught Me Better
- Red Eyes And Tears
- Beat The Devil’s Tattoo
- Bad Blood
- Ain’t No Easy Way
- Aya
- Berlin
- Weapon Of Choice
- Annabel Lee
- Whatever Happened To My Rock’n’Roll
- Mercy
- Conscience Killer
- Six Barrel Shotgun
- Spread Your Love
- Stop
- Shadow’s Keeper
- Open Invitation
Francesco Ruggeri
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