giovedì 3 giugno 2010

Blood Red Shoes - Fire Like This


Prendete un paio di ragazzi inglesi. Fategli ascoltare i Nirvana per tutta la loro adolescenza. Dategli una città noiosa e stantia come Brighton, England. E infine circondateli di loro coetanei che sanno solo parlare di calcio e risse. A questo punto l’unico sbocco che questi ragazzi possono avere, a parte l’alcolismo, è la musica.
E, fortunatamente, è proprio questa la strada scelta da Laura-Mary Carter e Steve Ansell, ovvero i Blood Red Shoes.
Con il precedente Box Of Secrets erano riusciti a crearsi una certa reputazione nell’ambiente indie Britannico, anche grazie a pezzi strepitosi come It’s Getting Boring By The Sea e I Wish I Was Someone Better.
Ora, due anni dopo Box Of Secrets, ritornano con questo nuovo Fire Like This, e fin dalle prime note le loro intenzioni sembrano bellicose: Don’t Ask inizia senza neanche lasciare il tempo di mettersi le cuffie sulle orecchie.
La velocità e l’immediatezza dei loro pezzi è sempre stato uno dei loro marchi di fabbrica, e in questo inizio di Fire Like This, i BRS non sembrano deludere.
Infatti la successiva Light It Up si presenta con un riff irresistibile di Laura-Mary Carter che infiamma un pezzo da ascoltare con il volume al massimo.
C’è da notare che rispetto all’album di esordio la sua tecnica con la chitarra ha subito dei notevoli miglioramenti e, a parte la già citata Light It Up, lo si può sentire in pezzi come Count Me Out e Heartsink.
Keeping It Close è uno di quei brani dove i BRS sembrano avere ”urgenza” di suonare, proponendo una canzone senza fronzoli, senza lustrini e melodie da checche radiofoniche.
Allo stesso modo One More Empty Chair è nel classico stile BRS: veloce, immediata e spaccatimpani.
Un punto sicuramente a favore di ogni singolo pezzo dei BRS è la batteria di Steve Ansell, che reputo uno dei migliori batteristi in circolazione, non solo per i ritmi che riesce a tenere, ma soprattutto per come riesce a cantare e a suonare così forte contemporaneamente.
Le voci di Laura-Mary e di Steve sembrano essere state concepite per cantare insieme, e la loro chimica su disco è innegabile: la riprova è Colours Fade, traccia conclusiva di questo Fire Like This, che è il pezzo migliore che abbiano mai fatto. Sette minuti di grunge, punk e psichedelia uniti in un miscuglio al limite della perfezione stilistica. Una canzone sorprendente, che mi lascia ancora più fiducioso nei confronti di questo giovanissimo gruppo.
In conclusione Fire Like This non è strutturalmente diverso dal loro primo Lp, ma suona semplicemente meglio, in ogni singolo aspetto. Non sarà mai considerato un album che ha segnato il suo periodo, ma è decisamente divertente e si fa ascoltare per tutti i suoi 37 minuti di passione.
Promossi.
A pieni voti.

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