Essere considerati i salvatori dell’onore musicale Mancuniano deve aver giocato brutti scherzi ai The Courteeners.
Canzoni come Acrylic, Not Nineteen Forever e Cavorting li avevano fatti diventare, intorno al 2007, autentici idoli della gioventù di Manchester. Sono stato testimone oculare di scene di delirio nei locali della città inglese, quando alle prime note di Acrylic le ragazze iniziavano a singhiozzare e a strapparsi i capelli.
Tutto sommato St. Jude, titolo con ovvio tributo ai Beatles, era un album onesto, discreto e, preso a piccole dosi, non male. Ma già nel loro fortunato debutto Liam Fray e soci avevano mostrato una insana dose di spavalderia e di arroganza.
Dopo due anni intensi di tour, interviste e grossi palchi estivi, dopo aver dichiarato di essere la miglior band mai uscita da Manchester, i Courteeners si sono rinchiusi in studio per dare seguito al fortunato St. Jude.
Falcon, questo il nome del nuovo sforzo in studio, è un album largamente atteso, non solo dai Mancuniani, ma un po’ da tutti coloro che per Liam Fray e soci aveva speso parole di elogio. Ecco, forse stavolta le parole di elogio saranno un po’ meno, perché fin dal primo ascolto Falcon si rivela piatto, scialbo e senza idee originali.
Il primo singolo, You Overdid It Doll, è da brividi. Nel senso che è davvero una brutta canzone, soprattutto musicalmente. Un intro con un piano improvvisato, chitarra funky come sottofondo per una canzone che sembra un misto tra la dance anni ’90 e il brit-pop peggio riuscito. Eppure qualche episodio positivo c’è, ad esempio The Opener che, come suggerisce il titolo, è la prima traccia dell’album. Una canzone ambiziosa, ma che riesce a trasmettere qualcosa. Liam Fray sa cantare, ma non basta la sua verve e il suo (indiscutibile) carisma per salvare brani che mancano spesso di convinzione.
Take Over The World ha un inizio travolgente e promettente, ma altrettanto velocemente ricade su se stesso, finendo per essere un pezzo blando.
Le idee in questo Falcon ci sono, ma sembrano canalizzate davvero male. Ad esempio la conclusiva Will It Be This Way Forever? è una canzone onesta ed orecchiabile, che ricorda i successi del primo album.
Ho ascoltato molto di peggio, ma anche molto di meglio. La critica Inglese ovviamente li loda. NME li ha osannati e ha parlato di Liam Fray nei termini di “genio”.
La musica è spesso soggettiva, ma qui è difficile sbagliarsi. Era decisamente meglio St.Jude.
Almeno aveva Acrylic, che faceva strappare i capelli alle ragazze di Manchester.
E quasi anche a me.
Tracklist:
1. The Opener
2. Take Over The World
3. Cross My Heart & Hope To Fly
4. You Overdid It Doll
5. Lullaby
6. Good Times Are Calling
7. The Rest Of The World Has Gone Home
8. Sycophant
9. Cameo Brooch
10. Scratch Your Name Upon My Lips
11. Last Of The Ladies
12. Will It Be This Way Forever?
Francesco Ruggeri
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